Alla ricerca di un continuo rinnovamento il mondo della moda punta oggi sui materiali, gli aspetti, i colori e le testure.
Al principio del ciclo produttivo, il designer tessile occupa un ruolo chiave; sia che operi nel campo della moda o dell'arredamento, questa figura è innanzitutto un tecnico e deve specializzarsi nella tessitura, nella maglia o nella stampa.
Il designer crea nuovi tessuti a seconda delle stagioni, al ritmo delle esposizioni di settore e seguendo le linee guida che provengono dai laboratori di tendenza.
Circa 2 volte all'anno definisce la gamma di colori, la scelta delle fibre e il supporto di stampa; e può anche avvalersi della collaborazione di illustratori che creano per lui i motivi.
La competenza del designer tessile si fonda anche e soprattutto sulla sua conoscenza fisica e chimica delle fibre e della loro reazione ai diversi coloranti, la quale gli permette di adattare la propria creatività ai vincoli tecnici imposti dalla produzione industriale.
E' inoltre in grado di controllare la continuità di produzione del tessuto. L'invenzione di nuove fibre porta in primo piano gli scienziati; il designer, che è in primo luogo un creatore, richiede spesso un consulto a un ingegnere tessile per effettuare ricerche più mirate in laboratorio.
Queste due figure sono strettamente legate; l'ingegnere tessile sperimenta nuove fibre che successivamente proporrà al creatore, mentre al designer, una formazione in arti applicate gli consente di sviluppare uno spirito creativo al quale è necessario affiancare una competenza più tecnica.
Le scuole pubbliche offrono insegnamenti di alta qualità, dal Diploma superiore di tecnologia in arte tessile alla Scuola Superiore di Arti decorative, mentre l'ingegnere seguirà inevitabilmente un corso universitario scientifico.
Da sottolineare come queste due formazioni possano davvero aprire le porte in futuro nel settore del packaging e del design.